Sono una giornalista. Però ho cominciato a fare yoga da un bel po’ di tempo. Perchè?
Banalmente perchè mi ero stufata della routine frenetica che mi teneva legata al pc a scrivere. E che mi aveva fatto perde l’amore mio più grande (la scrittura). E insieme – a causa della routine – avevo perso anche un bel po’ di altre cose: emozioni, sensazioni, voglia di mangiare cibo buono, voglia di abbracciare, di baciare.
Qualcuno la chiama felicità e, in effetti, non ha tutti i torti: sono tutti ingredienti di una torta perfetta.
Lo yoga mi ha reso felice. E’ andata a stimolare tutti quegli ingredienti (sensazioni, emozioni) e li ha rimessi a posto. Al loro posto. Quello che avevano prima.
Così ho lasciato perdere un po’ di cose – nel frattempo ho anche perso il lavoro di giornalista – e ho dato una sterzata alla mia vita.
Volevo essere più consapevole: unirmi al tutto. Che è poi l’essenza vera e più intima dello yoga.
E così… eccomi qui. Oggi pratico yoga, faccio corsi, scrivo di yoga, parlo di yoga, rompo le scatole al mio compagno tutto il giorno sullo yoga (e lui non mi ha ancora mandato a stendere – ed è una grande cosa)
Odaka Yoga: la pratica che si ispira alle onde del mare
Odaka Yoga è il percorso che ho scelto, anche se è più appropriato dire che è stato lui a scegliere me, in qualche modo.
E’ una delle discipline e dei metodi più innovativi dello yoga, nato da oltre trent’anni di ricerca e sperimentazione da parte di due italiani, Roberto Miletti e Francesca Cassia.
Odaka Yoga parte dall’acqua, da quell’elemento che è fondamentale per la nostra vita e del quale siamo principalmente costituiti. Un elemento che non ha forma, ma che può assumere tutte le forme, fluendo libero.
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Lasciati respirare